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— CARICATURE — |
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Forse sono nato con una matita in mano... Da
piccolo riempivo di acquarello qualsiasi pezzo di carta che mi capitava a
portata di mano nella tabaccheria degli zii e quando tornavo a casa pasticciavo
il pavimento dell’officina di mio padre con i gessetti colorati rubati dallo
smonta gomme; il tutto tra gli sguardi stupefatti dei clienti. Incuriosiva
soprattutto a quell’epoca (erano i primi Anni ’70) il fatto di vedere un
“mancino” scrivere liberamente senza essere punito per utilizzare contro natura
la “mano del diavolo”, come veniva chiamata la mano sinistra dai vecchi di
allora. Non
oso pensare a quanti piccoli geni prima di me fosse stato estirpato il dono del
disegno solamente perché obbligati, anche a scuola sotto l’occhio vigile di
maestri severissimi e intransigenti, a scrivere con la mano destra, tenendo
legata dietro la schiena quella sinistra! Ho
letto una valanga di Topolino. Ah, che disegnatori e che inchiostratori! Ci
proviamo a migliorare? Durante gli anni delle medie mi cimentavo con le caricature
dei miei compagni ma è dal primo anno scolastico alle superiori (1986-1987) che
acquistai fiducia nelle doti di caricaturista. Ogni giorno ero obbligato a
inventarmi una nuova vignetta con una nuova storia. Cercavo di dotare ogni
personaggio di varie identità (da studente ad animale, da prostituto a
giustiziere mascherato...) Spesso tralasciavo di ascoltare la lezione in corso
osservando una compita forma di "magno": il fumetto. Non eravamo un
gruppo affiatato ma piuttosto eterogeneo. Ognuno di noi apportava un proprio
contributo “criminalesco”. La Preside trema ancora oggi ripensando a noi... Le
mie storie diventavano una sorta di canovaccio per la vita scolastica dei miei
amici. C'era ad esempio chi imparava a fumare perché nelle avventure del diario
veniva raffigurato tale, chi modificava i propri gusti sessuali solo perché sul
diario era un omosessuale sperduto nella schiuma di una vasca idromassaggio e
chi si credeva veramente un supereroe. A volte le storie erano commissionate ma
la verità era che i miei compagni mi permettevano di agire sui loro
comportamenti attraverso il carisma esercitato con le mie vignette. Alcuni
personaggi avevano vita breve perché si perdevano per strada... Uno
"zoo"! Ecco, proprio così è stato più volte definito alla Preside. E
ogni "animale" la faceva rabbrividire a tal punto che la sezione A è
stata trasferita al piano "catacumbæ". Grigio e buio, lontano dal
sole. I vetri delle enormi finestre delle aule, che tremavano a ritmo sincopato
al passaggio di ogni camion, erano così incrostati da depositi decennali di
polvere, smog e licheni che i raggi solari filtravano con strane tonalità dello
spettro visibile. Si viveva e si lavorava da schiavi in una tetra luminescenza
"boreale", tra una polvere impalpabile e iridescente sospesa
nell'aria, brillante di luce fredda e fioca, quasi artificiale. Si viveva così,
immersi in una cupa atmosfera da "crepuscolo degli dei" dove per
catarsi si intendeva solo quella dell'occhio. Per
fortuna che nel nostro mondo, facente parte dell'orlo esterno dell'universo del
Nervi, così lontano dal Governo centrale, si era liberi di urlare un po' di
più. Ecco allora che gli studenti potevano sviluppare una loro personalità
facendo notare e valere la loro voce, cimentandosi nei "versi" più
disparati, agghiaccianti come un latrato solitario lanciato nel profondo di una
fredda notte. Canti simili a dei gospel, preghiere intrise di una speranza per
un futuro migliore, in fervente attesa di un "vello" che ci liberasse
dall'opprimente giogo della Preside. L'effetto complessivo di tutti quei suoni
e boati? Un misto tra "La vecchia fattoria" e la foresta pluviale.
Per avere un'idea scenografica dell'ultimo girone dell'Inferno dell'Istituto,
immaginatevi Hiroshima e Nagasaki il 6 e il 9 agosto del 1945. Ma nonostante
tutti i cattivi presupposti, come in ogni storia a lieto fine che si rispetti,
anche quelle povere bestiole, declassate in tutto tranne che nelle lettera
della loro sezione, sono maturate ugualmente, anzi sono addirittura riuscite a
crearsi carriere più brillante di quelle di certi allievi iscritte nelle
sezioni più agiate e vicine al sole. Le
caricature che seguono, riprese dai cinque Diari delle superiori, non riportano
i nominativi dei miei compagni (anche se penso che farebbero loro comunque
piacere) anzi, anche i nomi degli stessi personaggi hanno, in questa sede,
variato aspetto. Non
per questo va perduto il significato del soggetto. Per chiarezza ogni
personaggio è corredato da una breve descrizione.
Adenoiden Monröhnen Dall'agghiacciante accento
alemanno, desidera impossessarsi del mondo più di ogni altra cosa. Bobolina Inespressivo sotto tutti i
profili, è il creatore dell'"inspiegabile" Bobolina Parfum,
un'aromatica essenza a base di... fumo di sigaretta. Figura positiva, compare
in tutti i Diari ma, essendo molto riservato, non risulta mai un personaggio di
spicco. Zoa alias Spermatozoa alias Zoabuster Compagno
di banco dei primi anni delle superiori. Difficile identificare una benché
minima attività sessuale in lui. Eppure ogni giorno milioni di "girini
bianchi" gli scappano da ogni dove invadendo la classe e prendendo di mira
l'anziana prof.ssa di mathe, per la quale nutre un debole. Impersona anche il
fantasma Zoabuster. Cornelius Soprannominato
il "Cigno" della sezione A per via del lungo collo (che in realtà non
aveva, anzi...), è un saggio genio incompreso. Sa tutto di tutto di storia e
parla un impeccabile italiano... ma va bene solo in queste due materie. Calandrino Proviene
da Catalgirone. Persona molto discreta e cordiale, è un vero "uomo
d'onore". Timido e poco comunicativo (parla un ingarbugliato dialetto
siculo poco comprensibile, lontano milioni di anni luce dall'italiano), è un
casinista al 100%. Piddu Fi-Fi È
la "prima donna" dei Diari. Sempre presente, è il più
"raccontato". Ogni avventura mette in luce un nuovo particolare della
sua sfaccettata e duttile personalità. Di origine sarda,
è assai intelligente,
nonostante le apparenze. Cade spessissimo preda dei giochi sadici di
Krakabona
"il distruttore", che si diverte a deformarlo a suo piacimento come
fosse plastilina. Possiede una doppia identità, poco sfruttata
nei diari:
Pecorik Fi-Fi, l'eroe mascarato... Amico di tutti è
particolarmente affezionato
alla Pulce. La sua fama di persona sciocca supera di gran lunga quella
di
persona dotta. Il suo sogno è quello di essere chiamato un bel
giorno "Architetto Ingegnere", proprio come F. L. Wright. Produttore
della nota acqua di colonia "Eau de
pecorelle", viene spesso indagato per traffici illeciti di rifiuti
tossici
utilizzati presumibilmente per la produzione di questa originalissima
essenza. Personaggio
più che positivo, si innamora dapprima della Nietta, una ragazza di un'altra
classe che non perde l'occasione per elogiarne i suoi difetti e, a dire il
vero, pare più interessata a catalogare le strane mosche bianche che
sfarfallavano attorno ai piedi del suo spasimante. In un secondo tempo si
innamora perdutamente della Monaca del Bosco, che prova essenzialmente... stima
per lui, perché più interessata al Fichetto. Licanji Chiamarlo
"l'uomo della foresta" è dir troppo. Indubbiamente è felice di stare
nella sua foresta. Uccello Masaccio Personaggio
di scarso valore, è presente solo sul Diario II.
I supereroi. Super G Non
potevano certo mancare i supereroi! Super G, Spector e Pecorik Fi-Fi
appartengono al lato chiaro; Krakabona e Big Kong sono legati al lavo scuro.
Nessun vincitore, nessun vinto: il diploma di geometra interrompe
prematuramente ogni finale... Super G e My Golgi sono due aspetti differenti
dello stesso personaggio. Super G è un impavido eroe (come Superman) dotato di
ciuffo rotante e di motore a reazione fagiolare, ma nella vita di tutti i
giorni (come Clark Kent) è ambiguamente alleato di Little Bambi alias Spector
(stile Batman e Robin). Li unisce una folle relazione omosessuale. Teneri
amanti, sognano di avere un bimbo tutto loro (l'Eletto: punto di equilibrio tra
il bene e il male). Infatti i diari nascondono spesso un lato erotico (la "sezione
sporca") ricca di retroscena inquietanti. "Lasciate ogni
speranza, voi ch'intrate"... Big Kong e Spector Escluso
dalla Natura, rifiutato dalle donne, ignorato dall'umanità, logorato dal male,
il genio del male Big Kong terrorizza... non so chi... qualcuno comunque.
Provvisto di aculei velenosissimi è l'antagonista di Super G. Naturalmente in
nessun diario risulta un loro combattimento: si limitano a minacciarsi
vicendevolmente quasi come due pugili prima del match. Big Kong scompare nel
buio per i soliti motivi di "pagella" e viene rimosso dal Diario
1989. Dema Agnostico
allo stato puro. Ride e basta. Compare nel Diario IV. Inutile sprecare altre
parole per lui.
Gonzo È
uno degli animali di grande stazza. Presente nei primi tre diari.
[Approfittava
dell'intervallo per picchiarmi ferocemente parlandomi affettuosamente
delle
vignette che gli dedico. In fondo lo lasciavo fare volentieri: alle
ragazze
piacciono i fichetti appena pestati. Povero Gonzo, senza volere mi
faceva
ancora un favore. Oltre il danno anche la beffa!]. Indimenticabile
l'incidente stradale che lo ha coinvolto mentre attraversava le strisce
stradali al semaforo della stazione ferroviaria; i giornali locali
dell'epoca titolavano: "Gonzo investe auto, attualmente in prognosi
riservata dal carrozziere".
Leo Fagotto Un
"cuor di leone". Si preoccupa sempre per gli altri. Compagno
inseparabile di Mr. Wright, si nutre di succhi di frutta e alloggia in un
modesto e maleodorante pagliericcio al centro della sua discarica (il suo
banco). Ogni volta che piove si sbaglia sempre a prendere l'ombrello intagliatogli
da Tabù. Chaire Piccola
peste, capelli all'olio d'oliva, dal fisico piuttosto sovrabbondante. Si
diletta con l'amica Kate a fare esplodere i PC del Nervi. Personaggio minore,
appare sul Diario III e IV.
Montanara
produttrice di mozzarelle, naviga spesso con il vento in... poppa. Ha le
sembianze di un dinosauro e sogna che il suo cucciolo (non si capisce bene
quale) possa nascere libero, fuori dalla prigionia del Nervi. Forse il padre
del cucciolo è Little Barci? Mah... non ci capisco una... mazza! Appare sui
diari IV-V.
La
mia compagna di banco [ci scannavamo quasi sempre. Copiava i miei compiti in
classe e poi diceva che ero stato io]. Arpìa, polemizza sulla campagna antifumo
del Fichetto posando per Molina Parfum. Appare sui Diari III, IV e V. Rick
Definito il "tricheco" della A per via dei poderosi incisivi angolati
a 30°, non gode di ottima salute. La prova del "colpo di tosse contro il
foglio bianco " del Doctor Gibaud appare visibilmente positiva. Noto per
la casa chiusa detta "Il Sirenetto", riesce talvolta a sviare l'amore
di Little Barci per My Goggi invitandolo a bere champagne nella sua capiente
vasca idromassaggio stracolma della ben nota "schiuma della perdizione".
Durante le ore di lezione si diletta a ululare nel corridoio terrorizzando i
passanti. Monaca di Bosco Cristianissima
Madre Superiora, si presenta per metà (superiore) come casta suora e per metà
(inferiore) come trasgressiva diva priva di castità. Piddu Fi-Fi impazzisce
d'amore per la Monaca ma ella pare propendere per il Fichetto. Mr. Lewis Wright Struttura organica
semovente ad elevato tenore alcoolico interpretabile esclusivamente attraverso
una rilettura quadridimensionale. Assomiglia a una picassiana massa gelatinosa
che rotola da una scala. Presente in tutti i Diari è rappresentato talvolta
come una vecchia fattucchiera (nonna Lewis) alle prese con filtri tritabudella
afrodisiaci. C.H.R. Tecnico specializzato
nella messa a punto di nuovi prototipi di missili a testata nucleare, dei quali
risulta anche collaudatore. Mitiche le sue... testate! Esplode nel Diario III. Krakabona
Colossale! Questo il
termine più adatto per descriverlo. Presente dal Diario III. Viene ritratto in
scala grafica ridotta a causa della sua stazza. È una furia della Natura. Lo
ricordo come un amico ma anche come massacratore delle mie costole (mi eredita
da Gonzo, bocciato in Terza). «Guai in vista Prati...!», «Forza Fichetto, ci
penso io a rinforzarti quelle costole!». Per fortuna che si affeziona a Piddu
Fi-Fi, modificandogli ogni mattina la struttura organica attraverso sapienti
applicazioni di pesi... ma che dico... moli... sulle sue esili arcate costali. Teppisti La macchina da guerra
della sezione A. Una vera associazione a delinquere. Tabù detto "El
Fuego", noto piromane e incisore di ombrelli e giacche di camoscio sulle
quali gioca a tris; Spino, esperto nell'uso delle gomme-bolas; Rotunno il
burino; il Rosso, perfido taglieggiatore. Mai temporeggiare davanti la milizia
della A. Si prova ancora angoscia ripensando a queste carogne. Inutile elencare
le scene più raccapriccianti frutto del loro operato. Anche il tentato stupro,
ad opera di Tabù verso il buon Testa d'Uovo, fa parte del loro repertorio.
Eliminati i primi tre, la Preside relega il Rosso in una classe più mansueta
facendogli indossare il temuto "anello di costrizione". Protagonisti
dello sceneggiato a puntate "Setta X", oscurato a causa delle scene
troppo crude contenute. Gianlu il
"Fichetto" Colto intenditore di
musica classica e strumentista sognatore, non ama essere osservato ma suo
malgrado non passa inosservato. Alla ricerca di un'anima gemella che lo
"stupirà", non si perde in facili avventure amorose... Questa
caratteristica lo rende però più interessante alle compagne di classe.
Personaggio autobiografico, vive per l'Arte. Impersona i personaggi di Perdiana
Joe, dell'Ispettore Gianlu e dell'incorreggibile Gian Bond. Ospite obbligato di
tutti i diari. Si veste sempre di rosso per accaparrarsi le simpatie della
prof.ssa Frollini, la romagnola del Nervi che l'adora al pari della pasta
Barilla. Altre professoresse lo trovano interessante prestandosi a volte come
inconsapevoli collaboratrici di classe per i suoi compiti. Ahh... fortunello il
Gianlu...! Le vignette Ogni giorno nuove
vignette. Questo significa che dovevo disegnare molto velocemente. I miei
compagni si accontentavano di schizzi anche incompleti... Il bello era
divertirsi leggendo sé stessi per poi adattarsi alla situazione ideata dal loro
disegnatore. L'auto impersonarsi nel proprio personaggio di fantasia letto sul
Diario Prati era a volte molto rischioso. Ripetere dal vivo la scena appena
letta li esponeva al rischio "nota sul registro" e a volte li
indirizzava dritti-dritti sulla strada della Preside... Si raccontava così la
favola del giorno trasposta dai lettori sul palcoscenico della classe, per
allentare la pena inflitta dall'orario di lezione. Come fare a tirarsi indietro
dall'allietare i sofferenti e i bisognosi d'affetto? Preside, Professori La "Signora
Preside". Ci odiava e odiava il prof. d'italiano (nell'immagine ritratto
come un bambolotto sbriciolato nella mano della Preside). La Dark Lady dalle
labbra a copertone, evidenziate con un rossetto rosso Ferrari, saliva a bordo
della nostra nave esclusivamente per il gusto di consegnare la disastrosa
pagella quadrimestrale o per rimproverarci di qualche disastro compiuto da qualche
compagno. Legati con le catene alle nostre postazioni, ci spronava ad aumentare
il ritmo di vogatura alla volta di un lugubre destino comune: gli esami di
Stato e di Abilitazione. Finale... Ci sarebbero molti altri compagni - e professori - (e quindi altrettanti personaggi... anzi di più, dato che ogni compagno possedeva diverse identità) da ricordare, ma sono un po' troppi... Ma eccovi qui, cari amici inseparabili! Anche voi "in linea" insieme a me. Ne abbiamo passate troppe insieme, in quelle aule..., immersi nel chiarore da eclisse di quelle mattinate che non trascorrevano mai. Ricordate? Di quando si facevano le interrogazioni orali seduti al proprio banco con il libro aperto sulle ginocchia; di quando mi interrogava alla lavagna la professoressa Frollini (che stravedeva per me) e io scrivevo formule qualsiasi con lettere a caso, passandola sempre liscia nonostante quel BASTARDO della Pulce cercasse di avvertire la Prof.ssa dell'inghippo; di quando si giocava a domino con la trielina infuocata, facendola passare sotto tutti i banchi compresa la cattedra, sotto la quale si lasciava l'intero barattolino; di quando si usciva dall'aula a fatica, con le scarpe piene di chicchi di riso dopo la guerra con le cerbottane; di quando ci portavano in palestra e ci denudavano, perquisendoci, prima dell'uscita, solo perché all'IDIOTA di turno veniva la splendida idea di nascondersi il Rolex nelle mutande (se non peggio) per poi mettersi a urlare «al ladrooo!!!»; di quando a Cornelius era balenato di suonare l'allarme antincendio nella biblioteca; di quando Tabù diede fuoco ai bagni dopo essersi arrampicato sulla finestra nudo col "pacialotto" all'aria, chiamando la signora del palazzo di fronte che stava sbattendo i tappeti...? Ricordate? Eh... ma a raccontarle non c'è gusto. Quanto darei per rivivere quegli attimi intrisi di gioia e spensieratezza frammisti a tristezza e umiliazione, che solo quell'Istituto poteva donarci...! Ma, vi ricordate o no? Come? Non sapete chi sono? Ma allora andate tutti a ciucciarvi il calzino, stronzi!!! Ah... si scherzava? E allora vorrei mandarvi, approfittando della rete mondovisione fornita da Internet, un caloroso saluto, creato appositamente per voi, ovunque voi siate: «VIVA LA F...!» (...Focaccia, ovviamente!). E ricordatevi di me! |
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